POSSIBILI APPROCCI METODOLOGICI

POSSIBILI APPROCCI
METODOLOGICI

POSSIBILI APPROCCI
METODOLOGICI

Il gioco
Soprattutto per quanto riguarda gli
studenti di scuola dell’infanzia e/o
primaria l’attività ludica è un mezzo di
comunicazione e di relazione molto
importante. A partire dal gioco
l’insegnante spesso riesce ad attingere
orientamenti per realizzare percorsi di
apprendimento adeguati alle condizioni di
ospedalizzazione e il bambino nel
contempo trova nel gioco la possibilità di
esprimere sentimenti, emozioni, pensieri,
potenziando le sue capacità di pensare e
di fare.
Il gioco per lo studente è:
•la forma più importante di espressione;
•il modo principale con cui conosce il
mondo che lo circonda ed entra in
contatto con gli altri;
•un’attività spontanea;
•il mezzo più naturale per esprimere la
propria personalità e per lanciare agli altri
messaggi;
•una fonte di socializzazione;
•un atto sicuro dove si può rimodellare
la realtà a proprio piacimento, lasciando
libera la fantasia;
•un’occasione di apprendimento.

Giocare quindi non è stare alla larga da
esperienze difficili o dolorose ma è il
tentativo di oltrepassarle senza essere
sconfitti; è la strada per superare con
successo la malattia, riuscendo a
“pensare” e “guardare” senza cadere
nell’angoscia; è uno spazio per l’illusione,
in cui il bambino può collocare le sue
esperienze; è un modo in cui le fantasie
trovano espressione e raffigurazione.
Le attività ludiche e i corrispondenti
obiettivi devono essere via via formulati in
relazione ai bisogni individuali dei
bambini e devono essere sempre
rapportate a criteri di unitarietà, gradualità
e coerenza. Tali attività devono inoltre
essere flessibili, aperte ai cambiamenti,
alle interruzioni ed alla ripresa.
Se per il bambino ospedalizzato il gioco
assume un ruolo prioritario e può divenire
un elemento trainante sia nella fase
dell'accoglienza sia per tutta la durata del
ricovero, la stessa cosa non si verifica
con gli studenti più grandi. La richiesta di
questi ultimi, infatti, è sovente quella di
utilizzare il tempo-scuola a disposizione
con l’obiettivo di stare “al passo” con la
propria classe. Questo non significa che
la didattica ludica sia un approccio da
sottovalutare nella scuola secondaria di
primo e secondo grado: in un contesto di
ospedalizzazione dove attenzione e
concentrazione diventano più labili anche
l'adolescente può trarre notevoli vantaggi
da giochi educativi, giochi di simulazione
o di ruolo per implementare/rafforzare
competenze disciplinari e trasversali.
Attività individuale
Le attività individuali sono la modalità più
frequente nella scuola in ospedale. Tra i
vari percorsi possibili si elencano i
seguenti:

Il percorso logico è adatto per trasmettere
definizioni e per lezioni di
approfondimento con allievi che hanno
già analizzato l’argomento.
Percorso logico
•premessa iniziale con spiegazione degli
scopi della lezione;
•esposizione dei principi generali legati
alla teoria;
•sviluppo dei singoli punti partendo dai
più semplici per arrivare a quelli più
difficili;

• conclusioni.
Il percorso induttivo è particolarmente
adatto per concetti astratti e per
argomenti che l’allievo non conosce. Con
questo tipo di percorso sono necessari
però tempi di docenza più lunghi a causa
della presenza delle prime due fasi che
rappresentano un vero e proprio
momento di apprendimento/scoperta per
gli allievi, con il rischio di banalizzare il
discorso se, per introdurre la teoria, si
deve partire da situazioni molto semplici.
Il percorso per problemi è adatto ad
una lezione con un piccolo gruppo perché
permette il coinvolgimento di tutti nel
discorso.
Molto importanti sono le attività di
interazione con la classe di
appartenenza: disegni, lettere, schede di
compito, ricerche, piccoli oggetti possono
essere realizzati e scambiati con i propri
compagni che lavorano a scuola. In tal
modo l’operatività dell'allievo costretto in
ospedale viene ad acquisire un risvolto
sociale e diventa significativa non solo
per lui, ma per tutta la sua classe. Tali
attività rappresentano un ancoraggio
verso la scuola di provenienza a cui
l’alunno mira al rientro.

Ultima revisione il 08-02-2023