IL SISTEMA DI RELAZIONI DEL DOCENTE : I TEMPI E GLI SPAZI DELLA SCUOLA IN OSPEDALE

IL SISTEMA DI RELAZIONI
DEL DOCENTE : I TEMPI E
GLI SPAZI DELLA SCUOLA
IN OSPEDALE

IL SISTEMA DI RELAZIONI
DEL DOCENTE : I TEMPI E
GLI SPAZI DELLA SCUOLA
IN OSPEDALE
Nella misura in cui l’insegnante realizza il
proprio compito didattico, anche per
tempi brevi e in spazi informali (sala
d’attesa, sala gioco, corridoio, stanza di
degenza), restituisce spaccati di vita
piena. Meno gli spazi sono formali
(ambienti dedicati alle attività didattiche,
eventualmente anche attrezzati) più
occorre preservare da parte
dell’insegnante un’ottica “scolastica”:
quando questa si realizza anche in un
angolo di panchina in corridoio si svolge
un momento didattico e non altro.
L’esperienza di insegnare in ospedale ha
prodotto un grande affinamento sul
piano metodologico che consente di
svolgere il compito didattico con
competenza e delicatezza, inserendosi
con flessibilità nei tempi “liberi” sia da
impegni inderogabili (visite, esami e
terapie) sia da impedimenti fisici ed
emotivi (affaticamento, abbattimento e
chiusura). I bambini/ragazzi malati, che
spesso alla comunicazione del percorso
di cura chiedono se e quando potranno
tornare a scuola, colgono profondamente
il valore di una proposta che li restituisce
al percorso di crescita, stimolandoli e
arricchendoli di nuove conoscenze:
anche nelle situazioni più difficili appaiono
contenti di stare con gli insegnanti a fare
scuola.

Alcuni potenziali rischi
Mantenere un’ottica didattica è tanto più
possibile quanto più si riesce a sostenere
adeguatamente il particolare
coinvolgimento emotivo determinato dal
richiamo costante agli elementi
problematici dell’esistenza: l’incertezza, la
precarietà, la sofferenza, a volte il rischio
di morte, più o meno incombente. In caso
di sovraccarico emotivo si rischia, se
sommersi, di scivolare in atteggiamenti di
iperprotezione e di accondiscendenza
fino ad arrivare alla commiserazione
pietistica; a volte, per evitarlo, si tende a
negare la specificità della condizione
degli alunni ricoverati, precludendosi un
incontro personalizzato con loro. Un’altra
caratteristica peculiare del rapporto con
gli allievi in ospedale è data dal loro
essere in transito: l’intervento
scolastico in ospedale si connota per la
sua temporaneità che rappresenta un
punto critico per l’insegnante, in genere
abituato con un arco di tempo annuale. I
docenti ospedalieri sono quindi
confrontati da un lato con esperienze di
separazione frequenti e ripetute (a
loro volta fonte di carico emozionale),
dall’altro con nuovi inserimenti in
qualunque periodo dell’anno scolastico,
che richiedono un rinnovato investimento
emotivo.

Ultima revisione il 08-02-2023