IL RUOLO DEL DOCENTE

IL RUOLO DEL DOCENTE

Considerata la particolare situazione degli
alunni, l’insegnamento e l’apprendimento
in ospedale non possono seguire le
stesse modalità di trasmissione o la
stessa progettazione che si seguono in
situazioni di normalità.
Il docente ricopre, infatti, un ruolo molto
complesso, che richiede grande capacità
di adattamento sia in termini di proposte
didattiche, sia in termini di capacità di
entrare in relazione e di cooperare con
figure e professionalità diverse.
L’insegnamento non può che essere
molto personalizzato, mettere al centro la
persona con i suoi bisogni e la sua storia
e utilizzare metodologie didattiche,
strumenti e linguaggi molto diversi dallo
schema lezione –compito –studio
personale, mantenendo, sempre,
caratteristiche di flessibilità e adattabilità
alla situazione dello studente. Inoltre il
docente deve sapersi relazionare anche
con le famiglie, con gli operatori sanitari,
con le scuole di provenienza degli alunni,
con i rappresentanti degli enti locali, con i
volontari cioè con le molteplici figure che
ruotano intorno al minore malato.
E’ per questo che il docente che opera in
ospedale deve possedere una solida
qualificazione didattica e
metodologica, accompagnate da
una personale sensibilità.
Non si tratta di un docente speciale, ma
di un docente in possesso di una solida
formazione non solo disciplinare, che va

rafforzata e sostenuta periodicamente per
evitare i rischi del “burnout”.
Deve conoscere le principali regole
di funzionamento del sistema
ospedaliero, all’interno del quale esplica
la sua funzione e deve sapere conciliare
le esigenze di insegnamento con quelle
degli altri soggetti che interagiscono con i
minori ricoverati; deve, sotto esperta
guida, saper riflettere sulla propria
esperienza e sulle difficoltà che comporta
la gestione di situazioni emotivamente
molto complesse; deve poter trovare
tempo e spazio per rielaborare le
esperienze vissute alleggerendone la
ricaduta; deve saper prestare attenzione
e ascolto alla relazione educativa che si
instaura con ogni bambino/ragazzo
cogliendone emozioni, bisogni, tensioni e
aspirazioni. Perché la relazione educativa
sia efficace, deve saper leggere e
comprendere i bisogni degli allievi,
pianificare gli interventi con la
massima flessibilità possibile, deve
essere pronto a modificare il piano
educativo in presenza di nuove
situazioni e nuovi bisogni, deve
padroneggiare metodi attivi,
centrati sulla persona e didattiche
modulari e brevi, deve
continuamente raccordarsi con la
scuola e con il piano formativo
della classe di provenienza. Poiché
viviamo nella società della
digitalizzazione, i cui primi utilizzatori
esperti sono i nostri giovani, è anche
necessario che i docenti ospedalieri
padroneggino e sappiano utilizzare le
tecnologie multimediali per arricchire la
proposta formativa e documentare i
percorsi ma anche per gestire un
percorso educativo a distanza per coloro
che fossero impossibilitati alla frequenza
in presenza (CM. n. 60 del 16 luglio
2012).

L’intervento del personale docente delle
scuole in ospedale si esplica attraverso
una serie di azioni, di cui le principali
sono:
l’accoglienza dell’alunno in ospedale
e la cura della relazione educativa;
-la personalizzazione e la
diversificazione degli interventi
educativi a seconda dei bisogni di
ciascun alunno, dei suoi ritmi di
apprendimento e delle sue condizioni di
salute, sia per i lungodegenti sia per
quelli in day-hospital, di ogni ordine e
grado di scuola;
-il raccordo con la scuola di
provenienza, la predisposizione e la
cura della documentazione relativa agli
interventi educativi realizzati;
-il coinvolgimento attivo della
famiglia, che può risultare
particolarmente debole nell’approccio e
nella gestione di un’esperienza che
sconvolge la normale vita familiare;
-l’utilizzo delle tecnologie e l’uso di
differenziati strumenti e linguaggi;
-la gestione delle relazioni tra
operatori scolastici e operatori
sanitari e tra questi e gli Enti Locali
per i servizi connessi alla “tutela della
salute e il diritto allo studio” di cui al D.
L.vo 31 marzo 1998, n. 112.
Si può dire che l’insegnante in ospedale
ricopre un ruolo molto complesso che
richiede specifiche competenze e una
grande capacità di adattamento sia in
termini di proposte didattiche, sia in
termini di capacità di entrare in relazione

e cooperare con figure e professionalità
diverse.
In particolare, il docente ospedaliero deve
possedere e potenziare:
Le competenze relazionali
Il docente opera in una “zona di confine”
fra l’attenzione alla salute fisica e
l’attenzione alla dimensione psico-
educativa e il rapporto individuo/contesto
che deve saper gestire e costruire,
sostenendo il carico psichico che la
situazione comporta gestendo
efficacemente comportamenti, relazioni,
rapporti.
Le competenze organizzative
Le competenze organizzative impongono
flessibilità organizzativa costante,
capacità di affrontare l’imprevisto e il
nuovo che ogni giornata può riservare,
ma con la costante finalizzazione
dell’intervento didattico a un
progetto/processo di crescita educativa.
Le competenze didattico-
disciplinari
Le competenze didattico/disciplinari
significano, innanzitutto, flessibilità
didattica e creatività per inventare
percorsi didattici originali e personalizzati,
sapendo scegliere lo stile e il metodo
giusto per ogni occasione ma anche
conoscenza epistemologica della
disciplina per poter definire contenuti
brevi ma significativi nella direzione della
costruzione di un curricolo disciplinare
trasversale e continuo. Uso intelligente
delle tecnologie per la realizzazione di
una didattica interattiva e per facilitare il
contatto tra l’alunno malato e la classe di
appartenenza o provenienza.

È proprio l’equilibrio e il raccordo fra tutte
le elencate competenze che consente al
docente in ospedale di garantire il ponte
fra la famiglia e l’ospedale e di
promuovere allo stesso tempo il diritto
all’istruzione in un contesto così delicato
e complesso, documentando il percorso
con precisione e completezza.

Ultima revisione il 08-02-2023