LA MALATTIA E IL PERCORSO DI CRESCITA

LA MALATTIA E IL
PERCORSO DI CRESCITA

La malattia si inserisce nel percorso
evolutivo come interferenza reale alle
possibilità di crescita e di realizzazione
personale favorendo la manifestazione di
alcuni effetti non positivi come ad
esempio:
fissazione e regressione.
E’ possibile osservare in molti
bambini/ragazzi aspetti di fissazione e/o
di regressione, per cui si stabilizzano
modalità relazionali primarie rispetto agli
adulti, in genere in alcune aree: se
diffuse, mantengono una condizione di
rilevante dipendenza e limitano l’accesso
a nuove esperienze sul piano
dell’apprendimento e della
socializzazione.
Allo stesso tempo, l’essere
inevitabilmente confrontato con i limiti e la
precarietà della condizione umana
sollecita nel bambino/ragazzo riflessioni
e consapevolezze molto avanzate
rispetto ai coetanei, sancendone così una
differenza interiore. Si configura così un
quadro di disarmonia evolutiva: il “piccolo
filosofo”, che dispensa “perle di
saggezza”, è incapace di affrontare
esperienze semplici di autonomia.
La patologia come identità
personale
Il concentrarsi sulla patologia condiziona
il processo di costruzione dell’identità
personale che perde tutte le sfumature di
originalità e unicità individuale per
appiattirsi sulla condizione clinica di
patologia, con le sue

caratteristiche definite: la malattia diventa
allora il proprio “biglietto da visita”.
I vantaggi secondari
I “vantaggi secondari”, cioè tutto un
insieme di facilitazioni e di privilegi, che
inducono una profonda modificazione
della qualità del rapporto con le normali
figure di riferimento e disturbano i
processi di integrazione: se sono
dilaganti, da un lato il bambino/ragazzo è
lasciato libero di imperversare
tirannicamente e di agire con la rabbia,
dall’altro non gli viene richiesto alcun
impegno o sforzo, per cui è privato
dell’assunzione della propria
responsabilità personale e viene
totalmente giustificato.

Ultima revisione il 08-02-2023