ABITARE LA DIVERSITÀ (CITTADINANZA RESPONSABILE)

L’esigenza di un diverso approccio educativo ha promosso una vivace ricerca pedagogica intorno al tema delle diversità. Superata una prima fase di “emergenza”, durante la quale il tentativo è stato quello di riportare a “norma “ tutto ciò che veniva perce

Tipologia

Progetti di integrazione

Anno

2022-25

Descrizione

Negli ultimi decenni la società ha vissuto profonde trasformazioni, generate da flussi
migratori e strettamente correlate al fenomeno della globalizzazione.
La crescente diversità culturale, ma anche l’attenzione alle differenze e alle singolarità
proprie di ciascuna persona, hanno generato un cambiamento strutturale e profondo nella
Scuola.
L’esigenza di un diverso approccio educativo ha promosso una vivace ricerca pedagogica
intorno al tema delle diversità. Superata una prima fase di “emergenza”, durante la quale il
tentativo è stato quello di riportare a “norma “ tutto ciò che veniva percepito come diverso,
ci dirigiamo verso quella “Speciale Normalità” auspicata, e pedagogicamente definita, dallo
psicologo dell’educazione Dario Ianes: “La speciale normalità, intesa come sintesi tra
“specialità” e “normalità”, che le contiene e le supera entrambe”.
Ed è in questa cornice culturale, e di riflessione pedagogica, che prende vita il nostro
progetto di plesso intitolato “Abitare la Diversità”.
“Abitare” diviene un luogo fisico e mentale, nel quale, ogni bambino è libero di essere unico
e speciale, normale e diverso, impegnato nel percorso di crescita individuale e condiviso,
insieme ai suoi amici, alla famiglia e alle insegnanti.
Nella Scuola dell’Infanzia il bambino conosce, apprende e comunica attraverso il corpo, ed è
quindi grazie ad esso che costruisce la propria identità, fino ad arrivare all’acquisizione delle
autonomie e delle competenze necessarie ed indispensabili a tessere trame relazionali
positive con l’altro.
Ogni bambino è una Persona unica, con capacità ed attitudini, ma anche con fragilità ed
incertezze. Il primo obiettivo che ci poniamo è quello di costruire un ambiente educativo in
grado di accogliere, sviluppare, sostenere e valorizzare l’unicità di ciascun bambino. La
realizzazione di un ambiente educativo accogliente, flessibile e motivante, non può  prescindere dall’alleanza educativa tra insegnanti e genitori, soggetti che hanno il “dovere” di
costruire “ponti” che abbiano come obiettivo la formazione dei “Cittadini” più piccoli.
Ed proprio la formazione dei Cittadini più piccoli il nostro traguardo più importante.
L’accoglienza così intesa si configura come un atteggiamento pedagogico da assumere
quotidianamente da parte di tutte le persone coinvolte nel progetto educativo, dalla
Dirigente alle insegnanti, ai collaboratori. Senza Accoglienza si generano esclusione ed
emarginazione.
La scuola dell’Infanzia è il primo luogo delle relazioni sociali. Durante l’esperienza nella
scuola dell’infanzia, le bambine e i bambini sviluppano quelle funzioni logiche e quegli
atteggiamenti morali che sono alla base della convivenza civile. Seguendo, infatti, la lezione
piagettiana è intorno ai due-tre anni che il bambino inizia a superare il naturale
egocentrismo e a percepire il mondo esterno e gli altri da sé.
Questo sviluppo non è automatico né uguale per tutti e dipende, in larga misura, dagli
esempi che le bambine e i bambini vivono in famiglia e a scuola.
Un clima educativo positivo, plasma il bambino che fa proprie le regole della convivenza
partendo dall’accettazione “di sé” e del diverso “da sé”.
I valori della Costituzione (Libertà, Giustizia, Legalità, Dignità, Tolleranza, Uguaglianza,
ripudio delle discriminazioni) costituiscono il nostro orizzonte educativo. Valori che,
soprattutto nella scuola dell’infanzia, non possono e non devono essere prescrittivi ma
interiorizzati attraverso la partecipazione attiva e l’esperienza diretta.
Non c’è educazione né formazione senza richiamo al patrimonio del passato e l’educazione
alla cittadinanza diviene educazione alla vita associata.
Solo il bambino che ha maturato la propria identità, a scuola come in famiglia, è in grado di
accogliere le diversità.
OBIETTIVI:
·       Costruire e consolidare la propria identità;
·       Esprimere e riconoscere le proprie e le altrui emozioni;
·       Promuovere, nei bambini, l'acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé, per
aumentare l’autostima e instaurare un adeguato rapporto con il gruppo dei pari e con gli adulti;
·       Scoprire il piacere di stare bene con gli altri;
·       Narrare il proprio vissuto e accogliere quello altrui;
·       Riconoscere la diversità come valore aggiunto.
METODOLOGIE:
Le metodologie concordate in maniera condivisa, unitaria e consapevole da tutte le
insegnanti, per sostenere lo sviluppo globale di tutti i bambini e le bambine del nostro
plesso, si fondano su :
- La Valorizzazione del gioco quale risorsa privilegiata di apprendimento e di relazione
Attraverso il gioco il bambino sperimenta, esprime la sua creatività, regola le sue emozioni e
manifesta i suoi bisogni e sentimenti.
- La Progettazione aperta e flessibile
Una progettazione logica e coerente deve partire dal bambino e dalla bambina, assecondare
i loro bisogni e rispettare le soggettività rimodulando gli interventi in base alle risposte,
senza perdere di vista gli obiettivi prefissati
- Il dialogo
La scuola, in quanto “comunità educativa”, si configura come luogo di confronto attraverso il
dialogo. Un confronto che, coinvolgendo insegnanti e bambini, diventa dialogo polifonico in
cui tutte le voci hanno la stessa importanza e nessuna di esse sovrasta l’altra.
- L’approccio laboratoriale
La didattica laboratoriale si basa sul principio del learning by doing (imparare facendo)
ideato da John Dewey, secondo il quale il bambino è protagonista attivo dei processi di
apprendimento. Il laboratorio non è solo un luogo fisico ma qualsiasi spazio, fisico e
mentale, che realizza la piena partecipazione di ogni bambino e di ogni bambina, attraverso
un clima positivo, la collaborazione e l’interazione. La dimensione laboratoriale è di per sé
inclusiva, poiché mette ciascun bambino nella condizione di procedere secondo i propri
ritmi. 

- Il problem solving Problematizzare la realtà attraverso ipotesi e verifiche; promuovere la maturazione delle competenze necessarie a sviluppare il pensiero critico. - La narrazione La narrazione costituisce un efficace mezzo di riflessione per costruire i significati interpretativi della realtà. Sul piano educativo è uno strumento formidabile per sostenere l’apprendimento attraverso l’attivazione delle abilità cognitive, mnemoniche, percettive e attentive, sfruttando più canali percettivi (musicale, drammatico, mimico-gestuale …). ATTIVITA’: - Osservazioni allo specchio. - Giochi senso-percettivi in coppia. - <> Munari. - Rappresentazione grafica del viso dell’altro. - Rappresentazione grafica dello schema corporeo in stasi e in movimento. - Rielaborazioni personali sulla foto del proprio viso. - Mescolanze di volti. - Giochi motori sulla fiducia. - Giochi sulla gentilezza e le regole. - “Facce buffe” … l’arte contemporanea racconta i volti attraverso tecniche varie.  -Giochi di luce e di ombre. - In giardino alla ricerca di materiale naturale per costruire volti speciali. - Riflessioni sulle parole trovate dentro di noi per realizzare un ritratto. - Mi racconto attraverso un animale “Se fossi un animale sarei…”. - “Il filo emozionato” per accompagnare il bambino e la bambina alla scoperta delle proprie emozioni e di quelle dei compagni.
- Costruire il ritratto delle emozioni con materiale diverso.
- Storie in costruzione: “Filo e Papu”.
MATERIALI E SUSSIDI:
Testi narrativi, scientifici, poetici, lenti di ingrandimento, binocoli, macchina fotografica,
tavoli luminosi, oggetti di recupero, materiali naturali, fili, corde, stoffe, plastiche, carte, reti,
tappi, argilla … .
DOCUMENTAZIONE:
Il percorso didattico sarà documentato da foto, prodotti laboratoriali, elaborati dei bambini.
Ognuno di loro racconterà le esperienze vissute nel gruppo di appartenenza e nella sezione.
Cartelloni e foto completeranno e documenteranno i momenti salienti condivisi.
Il percorso, pur non perdendo di vista il proprio obiettivo, potrà essere rimodulato in
relazione alle risposte dei bambini ed alle loro esigenze.
Il progetto di plesso coinvolgerà tutti i bambini e le bambine di entrambe le sezioni e delle
tre fasce di età.
L’attività sarà strutturata prevalentemente per laboratori, contesti educativi privilegiati in
risposta all’enorme potenzialità dei bambini: partendo da curiosità ed emozioni, attraverso il
“fare”, si attiveranno processi di ricerca che vedranno coinvolti tanto i bambini quanto gli
adulti nella costruzione di significati, conoscenze e consapevolezze.
CONTESTO:
L’edificio scolastico è situato nell'area adiacente il parco fluviale cittadino.
La struttura interna si sviluppa su un unico piano e si articola in diversi locali: un lungo
corridoio, due sezioni, un locale adibito a servizi igienici per bambini, uno per adulti, una
cucina, uno spazio-salone con funzione di laboratorio e biblioteca, un refettorio.
L’area giardino di cui dispone la scuola, e da poco dotata di gazebo, viene utilizzata in tutte
le stagioni (quando le condizioni climatiche lo consentono) sia per le attività ludiche che
didattiche. I bambini insieme alle insegnanti si prendono cura della zona destinata al piccolo
orto dove vengono messi a dimora gli ortaggi e piccole piantine seguendo la stagionalità. Finalità collegate all’iniziativa
· Graduale sviluppo della consapevolezza della identità personale
· Graduale sviluppo della percezione della identità altrui
·
Graduale sviluppo della percezione delle affinità e differenze che contraddistinguono
tutte le persone
· Progressiva maturazione del rispetto di sé e degli altri, della salute, del benessere
· Prima conoscenza dei fenomeni culturali
Campi di esperienza coinvolti
· Il sé e l’altro
· Il corpo e il movimento
· Immagini, suoni, colori
· I discorsi e le parole
· La conoscenza del mondo

Stato

In corso

Inizio

2023-09-10

Fine

2025-06-10

Obiettivi

OBIETTIVI:
·       Costruire e consolidare la propria identità;
·       Esprimere e riconoscere le proprie e le altrui emozioni;
·       Promuovere, nei bambini, l'acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé, per
aumentare l’autostima e instaurare un adeguato rapporto con il gruppo dei pari e con gli adulti;
·       Scoprire il piacere di stare bene con gli altri;
·       Narrare il proprio vissuto e accogliere quello altrui;
·       Riconoscere la diversità come valore aggiunto.

· Graduale sviluppo della consapevolezza della identità personale
· Graduale sviluppo della percezione della identità altrui
·
Graduale sviluppo della percezione delle affinità e differenze che contraddistinguono
tutte le persone
· Progressiva maturazione del rispetto di sé e degli altri, della salute, del benessere
· Prima conoscenza dei fenomeni culturali

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